lunedì 7 marzo 2016

Retrogame Story 3: Aztec Adventure - The Golden Road To Paradise


Terzo capitolo della retrogame story. Ancora una volta parliamo di un gioco Sega, come succederà molto spesso in questa rubrica. Questa volta facciamo un salto nel passato di quasi 30 anni, 28 se vogliamo essere precisi, uscito sull'8-Bit che diede l'inzio alla mia lunga carriera videoludica, il Master System.
Parliamo quindi di Aztec Adventure: The Golden Road To Paradise uscito, come dicevamo, nel lontano 1988 in Europa.
Cercando informazioni sul gioco, scopro che in giappolandia è uscito col titolo di Nazca '88: The Golden Road to Paradise uscito, come dice la schermata del titolo,  nel settembre '87.


Interpreteremo Niño, un avventuriero che intraprenderà un lungo viaggio per arrivare alle porte del paradiso.



 Come ci verrà ricordato a inizio avventura potremo ingaggiare fino a due dei tre mercenari che incontreremo nel nostro cammino. Ognuno dei tre avrà un suo "costo di acquisto". Più alto sarà il costo sostenuto, maggiore sarà la resistenza e efficienza del nostro nuovo amico.

La nostra avventura inizierà in una specie di foresta pluviale. Lo scopo della nostra missione sarà molto semplice e lineare. Dovremo attraversare il "labirinto" di alberi, rocce e piante al fine di trovare il portale che ci condurrà al prossimo livello.

Durante il nostro pellegrinaggio troveremo vari nemici di cui, senza dubbio, i più importanti saranno questa specie di "lumache aliene".


Peché? beh semplice, perché appena li sconfiggeremo ci rilasceranno un sacchetto d'oro. Come dicevamo all'inizio ci serviranno per reclutare i tre mercenari Papi, Pupe e Poh ma anche per altri scopi, ma su questo torneremo.
Sicuramente dei nemici che ostacoleranno il nostro cammino troveremo questi guerrieri mascherati che ci attaccheranno con le delle lance.


Loro saranno fondamentali per farci attraversare il livello nel quale saremo perché, una volta sconfitti, rilasceranno l'oggetto speciale dello stage, quello contrassegnato inizialmente col punto di domanda.
Nel primo livello otterremo le palle di fuoco che serviranno a bruciare le piante velenose viola oppure quelle verdi che lanceranno quelli che assomigliano a dei fuochi di artificio.



Essendo poi un gioco "old school" non potevano mancare i boss del livello. In questo gioco specifico non avremo un singolo boss che ci ostacolerà il passaggio alla prossima zona, ma avremo un numero variabile di nemici da affrontare di volta in volta. Nulla ci impedirà di uscire dall'area dove risiederà il boss ma, ovviamente, se non li elimineremo tutti non potremo procedere.
Nella prima zona affronteremo una pianta gigante carnivora che ci attaccherà con delle spore (?).



Affrontata la giungla ci troveremo nella seconda area, in un canyon. Qui l'ostacolo principale saranno i vari fiumi che dovremo attraversare. Se entreremo in acqua perderemo vita. In linea generale avremo sempre delle zattere che seguiranno la corrente e ci aiuteranno nell'attraversamento. Purtroppo, in alcuni punti, probabilmente per dei banali bug del gioco, le zattere non appariranno mai. Per evitare il problema in questo stage l'oggetto speciale saranno degli stivali che, una volta indossati, per un breve periodo di tempo, ci eviteranno i danni dell'acqua.


 Il boss della zona sarà un simpatico pipistrello gigante che ci attaccherà svolazzando qua e là per l'area.

 Da questa zona verranno anche introdotti i pozzi. Come dicevamo in precedenza, l'oro guadagnato ha altri scopi oltre a reclutare i mercenari. In questo caso lanciando un sacchettino d'oro verso il pozzo, apparirà la dea che ci ridarà tutta la vita perduta.


Non male, specialmente per affrontare i restanti boss dell'area.
Attenzione però, non tirate nel pozzo altri oggetti sennò la dea, con tanto di bozzo in testa, resterà offesa dall'azione compiuta e non ci darà la ricarica sperata.



Arriviamo quindi alla terza area, il deserto. In questo tripudio di sabbia e cactus l'ostacolo principale saranno i "simpatici" mostriciattoli che usciranno dal terreno. L'oggetto speciale, dei turbini portatili, serviranno a distruggerli.




In questa terza area, oltre al classico boss di zona, una specie di coniglio guerriero che ci attaccherà con delle sfere di energia,


vedremo per la prima volta il boss "random". Random perché potremo trovarlo in una qualsiasi delle prossime aree. Il nostro avversario non sarà altro che una testa che, fluttuando, ci lancerà addosso una quantità industriale di omini armati di spada.



Nel quarto livello arriveremo in una palude di isolette collegate da una serie di ponti. Qui l'arma di livello saranno dei fulmini che però non ho mai capito a cosa servissero.
Gli ostacoli saranno delle ondate di acqua che ci attraverseranno il cammino.


 Il nemico da affrontare che probabilmente resta anche il mio preferito, è uno spirito fatto d'acqua che uscirà dalla palude in vari posti attaccandoci con delle sfere.


Quinta zona, probabilmente la più difficile da attraversare. Un labirinto Azteco (?) caratterizzato da bocche di fuoco che dovremo attraversare ad un determinato ritmo,



oppure da muri a forme di faccia che si chiuderanno al nostro passaggio.

 
Fortunatamente l'oggetto speciale sarà la dinamite che servirà a eliminare questo ostacolo. Il nemico di livello sarà un leone di pietra molto veloce e agguerrito da sconfiggere.


In questa zona troveremo per la prima volta questa specie di gattina che avrà l'unico compito di farci ritorcere contro i mercenari che avremo eventualmente assoldato.



 Un bel sacchettino d'oro e se ne andrà a gambe levate.

Ogni volta che concluderemo un'area avremo una schermata che ci terrà aggiornati sul progresso del nostro viaggio,




 e sui prossimi nemici da sconfiggere.



Come vediamo i livelli da affrontare saranno dieci anche se i restanti cinque saranno semplicemente una seconda zona delle cinque narrate in precedenza, in un ordine diverso da come le abbiamo affrontate la prima volta. Chiaramente queste cinque "nuove" zone saranno più ostiche per il numero maggiore di nemici da sconfiggere per procedere.

Ah già i livelli non sono dieci.... ma undici.
L'ultima zona, tra l'altro spoilerata già nella copertina...


sarà una zona rosa attraversata ogni tanto da quelle che sembrano balle di fieno tonde tipiche dei film western.



In questa zona ritroveremo, una ad una, tutte le vecchie conoscenze affrontate in precedenza.



Lo scopo sarà arrivare a quello che sembra il disegno tipico delle linee di Nazca che si rivelerà il boss finale.




Sconfitto anche lui arriveremo alla tanto agognata porta del paradiso. Niño verrà accolto dalla dea che tanto ha rincorso per tutta l'avventura e aprirà la porta.


Stupito da quanto gli verrà rivelato avremo quella che potrebbe essere una massima di vita.



"Al completamento del suo lungo viaggio, il nostro giovane eroe ha alla fine individuato il paradiso. Che cosa ha scoperto qui?"


"Il vero paradiso si trova in eterno nella persona che lo sogna."


"Perché non avventurarsi per il mondo alla ricerca della propria utopia."




"Solo con un tale sogno , troverete il significato della vera felicità."


Che dire, direi che un bellissimo insegnamento e una lezione di vita che dovrebbe essere applicata da tutti. Poi se vogliamo essere polemici potrebbe essere un insegnamento per i soliti stronzi che continuano a dire che i videogiochi sono perdita di tempo, che insegnano solo violenza e deviano le menti.

Scusate lo sfogo ma qua ci stava.

Questo è quanto su Aztec Adventure, un gioco che oggi come oggi potrebbe essere troppo semplicistico e lineare nella sua costruzione in quanto l'unica abilità richiesta è quella di affrontare i nemici capendo il loro "pattern di attacco". Però è anche un gioco che ha quasi trent'anni alle spalle e, pur rigiocandolo ora l'ho trovato piacevole da portare a termine.

Provatelo, e magari mi darete le vostre opinioni.

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