martedì 5 aprile 2016

Il Diavolo Di Hell's Kitchen


Bentornati. Continuiamo a parlare di serie televisive con quella che è il cavallo di battaglia della piattaforma Netflix. Parliamo ovviamente di Daredevil.
Senza dubbio l'anno scorso quando venne rilasciata la prima stagione, fu un fulmine a ciel sereno. Una serie targata Marvel, facente parte del Marvel Cinematic Universe, che però si discosta come ambientazione e toni, dai più scanzonati Avengers e compagnia. Una serie cupa, che immerge lo spettatore in atmosfere più realistiche, più mondane, riportando in scena uno dei supereroi che nel passato aveva già avuto una trasposizione cinematografica e che fu stroncato da critica e fans.

Ma poi, era così osceno quel Daredevil con Ben Affleck?


Per carità, non sarà stato questo capolavoro dei cinecomics però, onestamente, dopo è stato fatto molto di peggio.... e non serve andare troppo lontano...



Qualcuno prima o poi mi  spiegherà cosa tanto di sbagliato aveva quel film.

Scusate la divagazione, ma visto l'argomento, ci stava.

Torniamo quindi alla serie Netflix che praticamente ho visto entrambe la stagioni che la compongono a breve distanza l'una dall'altra.

Devo essere sincero, dopo aver visto i primi due episodi non fui così entusiasta come tutti quelli che l'avevano vista. Infatti, pur essendo strutturata bene narrativamente, la trovavo lenta nel procedere.

Una scelta vincente della sceneggiatura è stata quella di affrontare le origini del personaggio in poche e rapide scene. L'incidente che da gli ipersensi a Matt ma che lo privano della vista, vengono mostrate a fatti già compiuti, col ragazzino disteso sulla strada e aiutato dai passanti che raccontano l'accaduto al padre. Il resto del passato di Matt e i fatti che porteranno alla nascita del giustiziere mascherato, verranno raccontati mano a mano che la storia procederà con dei flashback incentrati su determinati avvenimenti.

Dalla fine del terzo episodio le cose cambiano. Se i primi due servono a introdurre il personaggio e di riflesso il villain della serie, mai mostrato ne nominato (anche se si sapeva benissimo chi era), alla conclusione di "Un coniglio in una tempesta di neve" finalmente lo vediamo di spalle. Senza dubbio da Marvel fan intravederlo solo di spalle, ma sapendo benissimo di chi si tratta, non può che aumentare l'hype nel continuare la serie.

Da quel momento la storia ingrana prendendo sempre più ritmo fino alla conclusione del ciclo. Discutendo degli episodi con un amico, mi diceva che a suo modo di vedere si poteva renderla più corta arrivando prima al finale. Non lo so, forse è vero che dopo una serie di colpi di scena e scene d'azione, in alcuni momenti c'erano dei passaggi più "tranquilli" che però personalmente non li ho trovati invadenti.

I tredici episodi che compongono il primo ciclo servono principalmente a dare la genesi del diavolo di Hell's Kitchen...


scusate lui non c'entra... e mostrare le potenzialità della serie.
A mio modo di vedere molti degli aspetti caratteriali di Matt Murdock vengono approfonditi maggiormente nella seconda serie.

Come già detto anche per Jessica Jones, le serie Netflix puntano l'attenzione su pochi personaggi, ma ben caratterizzati.
Nel corso delle due stagioni trasmesse alcuni di questi, Karen e Foggy in primis, avranno maggiormente i riflettori puntati su di loro.

Nel primo arco narrativo i protagonisti sono senza dubbio Matt e il suo nemico Wilson Fisk.
Due personalità che se li analizziamo bene hanno obiettivi simili, diventare protettori del quartiere newyorchese, ma con metodi contrapposti.

Visto che siamo partiti dai protagonisti analizziamoli per primi.

Charlie Cox interpreta Matt Murdock / Il mascherato / Daredevil:




Se non ricordo male quando trapelarono le primissime informazione sulla serie, come spesso accade, il signor Cox venne stroncato dai fans. Invece Charlie interpreta in maniera molto convincente sia il ruolo di avvocato di cieco pronto a difendere i più deboli di giorno, sia "l'uomo senza paura" di notte. Una delle cose che più mi è piaciuta della sua recitazione è interpretare molto bene un uomo cieco, specialmente nei momenti dove non porta gli occhiali con lo sguardo perso nel vuoto. Molto convincente anche il suo essere martire e colpevolizzarsi, spesso ingiustamente, di non essere in grado di salvare la sua città. Questo fatto si vede maggiormente nella seconda stagione quando è diventato noto ai media e ha realmente indossato i panni, e il costume, di Daredevil.

Vincent D'Onofrio è Wilson Fisk / Kingpin:



Come dicevamo all'inizio, nella serie viene presentato un personaggio pericoloso, talmente pericoloso che la sua identità non deve mai essere rivelata, pena la morte come spesso si vedrà.
Quando appare in scena rappresenta magnificamente il villain Marvel. Un uomo raffinato, sempre vestito in maniera impeccabile, possente fisicamente che dimostra di voler diventare padrone della città. Nel corso degli episodi vediamo anche l'altro lato di Fisk. Se da una parte sembra sempre calmo e pacato nei modi, quando perde le staffe diventa spietato scatenando la sua brutale forza contro chiunque voglia contrapporsi al suo operato.
Nel corso della stagione conosceremo anche il suo passato e il perchè sia diventato l'uomo che è diventato. Conosceremo anche Vanessa (Ayelet Zurer),

 
la donna di si innamorerà perdutamente, con la quale mosterà il lato più umano e protettivo del suo essere.

Piccola curiosità: forse non tutti sanno o si ricordano che Vincent D'Onofrio è stato anche il famoso soldato "Palla di Lardo" del film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick...




...e per fortuna non aveva ancora il carattere di Kingpin... perché sennò il Sergente Maggiore Hartman avrebbe fatto una brutta fine.

Raccontati i due protagonisti vediamo il resto del cast.

Elden Henson è Franklin "Foggy" P. Nelson:

 

Il migliore amico di Matt, si conoscono ai tempi dell'università e insieme, dopo la laurea alla Columbia e la gavetta alla Landman & Zack, decidono di rifiutare l'impiego al rinomato studio legale per aprirne uno loro per difendere i più deboli. Foggy nella prima stagione sembra semplicemente la spalla di Matt, lo aiuta, ma non dimostra mai un carattere forte e determinato. Nella seconda stagione, per una serie di eventi che lo vedranno protagonista, sarà costretto a mostrare i denti dimostrandosi all'altezza del suo grande amico.
Nel corso delle due stagioni della serie il rapporto tra Foggy e Matt diventerà spesso conflittuale, però si noterà sempre la grande stima e amicizia tra i due.

Deborah Ann Woll è Karen Page:

 
Viene introdotta nel primo episodio della serie diventano anche la prima cliente del neo-nato studio legale Nelson & Murdock. Viene accusata ingiustamente dell'omicidio di un suo ex-collega della Union Allied ma, con l'aiuto dei due avvocati verrà scarcerata. Diventerà segretaria e amica di Foggy e Matt. Se nei primi episodi è semplicemente di supporto ai due avvocati, nella seconda parte della stagione il suo ruolo diventerà di maggior spessore, specialmente quando conoscerà il giornalista investigativo Ben Urich (Vondie Curtis-Hall)


per far luce sul passato di Fisk prima e nella seconda stagione per aiutare Frank Castle.

Nel corso della prima stagione viene introdotto anche il personaggio di Stick, interpretato da Scott Glenn.


Non conoscendo in maniera approfondita l'universo narrativo di Daredevil è un personaggio che non avevo mai visto... scusate la battuta.... infatti anche Stick è cieco.
Diventerà mentore di Matt, poco dopo la morte del padre, insegnandogli a sfruttare appieno i suoi sensi ipersvilppati e addestrandolo al combattimento. Stick, pur non avendo poteri o sensi ipersviluppati riesce ad essere un temibile avversario sia nel combattimento corpo a corpo, sia con l'arma bianca.
Proprio quest'ultima abilità, specialmente nella seconda stagione quando combatterà con la spada, mi ha ricordato non poco il personaggio di Nick Parker, interpretato da Rutger Hauer nel film Furia Cieca.



La seconda stagione vede invece l'introduzione di due personaggi amatissimi dai fan Marvel, ovvero Frank Castle, meglio noto come Punisher, e Elektra Natchios.

Senza dubbio quello che mi ha colpito di più è sicuramente il vigilante col teschio. La ragazza invece non mi è piaciuta come personaggio, ma andiamo con ordine.

Jon Bernthal interpreta Frank Castle/The Punisher:

 
La prima puntata dove "appare" Frank è quello che un fan del personaggio voleva.
Riunione di un cartello di contrabbandieri, una sparatoria dove viene fatta una strage e nessuna traccia. Chi non conosce il Punitore e il suo modus operandi, sicuramente non poteva già collegare i fatti, i fan avevano già capito di chi si trattava.
Devo essere sincero, appena ho visto le prime foto dell'attore e vedendolo in scena non mi piaceva. C'è poco da fare, ha una faccia da sberle incredibile. Sarà anche perché ho sempre pensato che la persona perfetta per il ruolo fosse Gerard Butler.



Guardatelo in Giustizia Privata e ditemi se non era perfetto nel ruolo.



Però episodio dopo episodio anche Jon mi ha convinto non poco, specialmente negli ultimi episodi, quelli che rappresentano realmente i modi di fare del vigilante urbano.
Nel corso della serie viene raccontato il passato di Frank e il perché sia diventato lo spietato Punisher. Le origini chiaramente sono state "aggiornate" rispetto alla versione cartacea. In fin dei conti un veterano del Vietnam oggi avrebbe almeno una sessantina d'anni e non sarebbe stato credibile. Per cui Frank è sì un ex-marine, ma della più recente guerra in Iran. Il resto della storia resta invariata, con la sua famiglia che viene brutalmente massacrata durante uno scontro tra bande rivali.

Élodie Yung interpreta invece Elektra Natchios:

 
A differenza del Punitore, del quale conosco abbastanza bene il personaggio e le sue storie, della ragazza ninja conosco le basi ma non troppo il suo modo di fare o agire, per cui mi baserò su quanto visto negli episodi che la vedono protagonista.
Sarò onesto, nei primi episodi l'ho detestata. Un personaggio odioso, una bambinetta viziata che vuole fare e ottenere ciò che più la aggrada, facendo leva spesso sul suo fascino e sui suoi soldi... o per meglio dire... della sua famiglia.
Nel corso degli episodi conosceremo il suo passato, parte del suo addestramento ninja, e il perchè sia diventata un'assassina.
Rispetto alla versione cartacea, dove è molto più formosa e muscolosa, qui è molto più esile e minuta, cosa per cui molti hanno storto il naso alle prime foto.
Poi.... siamo onesti.... è difficile rimanere affascinati da questa Elektra quando ricordi bene l'altra....



Senza dubbio un film di merda, c'è poco da questionare, però la Garner in tutina rossa aveva il suo perchè.... e forse era fisicamente più adatta essendo un po' più muscolosa.

Ok ci siamo, tiriamo le somme.

Punto a favore, come succedeva anche per Jessica Jones, è la brevità della serie. Preferisco tredici episodi ben strutturati, piuttosto che i classici 22-24 di una serie americana "classica" dove spesso si perde il filo del discorso o si procede su vari "binari" che magari verranno ripresi molto tempo dopo.

Rispetto a Jessica Jones, della quale mi sono lamentato dalla lunghezza a volte esagerata degli episodi, in Daredevil si sente meno, almeno per la prima stagione. Nella seconda ho visto un calo generale di ritmo diciamo dall'episodio cinque, per riprendere interesse un po' troppo lentamente all'episodio nove-dieci.

La struttura narrativa generale è quella di un film, ogni episodio, diciamo nel 90% dei casi, inizia dalla scena finale del precedente. Anche questa scelta, insieme a quella di rilasciare in un unico blocco l'intera stagione, la trovo molto più saggia di vedere un episodio a settimana, rischiando di "far perdere il filo" della trama. Diciamo che le serie americane "classiche" non avendo la struttura "filmica" delle serie Netflix, possono essere guardate con più largo respiro.
Io, se posso, cerco sempre di guardare una stagione solamente quando è stata trasmessa per intero in modo da godermela tutta in breve tempo senza interruzioni.

Una cosa che non ho apprezzato minimamente è quella di rendere le scene notturne, dove si svolge tutta l'azione, troppo scure. Posso capire che deve rappresentare il buio e la capacità di Matt di saper combattere pur non vedendo, però spesso si rischia di far perdere le fasi salienti del combattimento allo spettatore. Un po' lo stesso difetto che avevano i Batman di Burton, troppo scuri e cupi. Mi può star bene la scelta cromatica tra il giallo e nero di moltissime scene, ma l'azione deve essere sempre comprensibile, in pratica utilizzare le tecniche dei Batman di Nolan dove il problema non sussisteva.
Una cosa che mi fa sempre sorridere è che nella seconda metà della seconda stagione, quando ormai ne avevo un po' le scatole piene di vedere tutti i combattimenti al buio, le scene diventano con quel corretto aumento di luminosità da renderle più comprensibili.

C'è un dettaglio che mi ha sempre lasciato perplesso, secondo me spiegato male, ovvero la capacità di "vedere" di Matt. In un episodio Clarie Temple (Rosario Dawson)


gli chiede che sensazione si prova e come faccia a vedere pur essendo cieco. Matt risponderà e ci verrà fatto vedere che vede un mondo in fiamme, senza spiegare un pochino come questo fosse possibile.


In altri episodi dice addirittura che riesce praticamente a vedere.
Quello che volete, però si poteva spiegare un pochino nel dettaglio come questo fosse possibile. Nel fumetto, ma anche nell'odiato film del 2003 questa cosa veniva spiegata e spesso fatta vedere.

Infatti Matt riesce a percepire le cose e le persone attraverso un senso radar a fronte del "rimbalzo dei suoni" sugli oggetti.


Nel film veniva spesso mostrato che Matt per percepire i nemici batteva il suo bastone da combattimento contro muri o tubi per emettere suoni.
Senza dubbio una delle scene più belle del film è quando "vede" Elecktra attraverso il suono della pioggia.




Ma torniamo alla serie.

Per quanto la prima stagione sia più fluida nello svolgimento dell'azione e del ritmo, ho apprezzato maggiormente il secondo ciclo. Il motivo è molto semplice, il Punitore.
Dite quello che volete ma è un personaggio che ha un grandissimo fascino, per quanto sia un antieroe brutale.
Sicuramente la cosa che da valore aggiunto a tutta la sua storia, sono le sconvolgenti rivelazioni che vengono fatte mano a mano che gli episodi procedono.

Un'altra cosa che ho amato è la netta contrapposizione coi metodi di Daredevil. Entrambi vigilanti, questo è innegabile, ma se il "rosso" non vuole uccidere nessuno e cerca di impedirlo anche a Frank, quest'ultimo vuol vedere morto chi se lo merita.
Siamo onesti, vista la tragedia che sta alla base della sua "genesi", non lo vedo troppo assurdo mettersi nei suoi panni e cercare di ripagare "con la stessa moneta" chi ha distrutto la sua vita.
Come dirà spesso anche Karen, forse una delle poche persone che comprende maggiormente la sue ragioni, il Punisher ha un'etica che viene marcata negli ultimi episodi.

Altro punto a favore, tra l'altro presa da una storia dei fumetti, è quando Frank mette Matt a una scelta drastica, dimostrandogli che se passasse il "confine" sarebbe condannato come lui. Molto bello anche lo scambio di battute in quella scena.

Molto interessante è anche il fatto di dimostrare che l'universo di Daredevil è collegato a quello di Jessica Jones e entrambe al MCU.
Se infatti nella prima serie di Daredevil si intravedeva una pagina di giornale che faceva riferimento alla battaglia di New York vista nel primo Avengers, in Jessica Jones, nell'ultimo episodio, appariva Claire che salvava Luke Cage. Nell'ultimo episodio della seconda stagione di Daredevil invece vediamo Jeri Hogarth (Carrie-Anne Moss) proveniente dall'universo dell'investigatrice privata.

Direi che è tutto. Merita di essere vista. Sicuramente si. Una serie Marvel molto distante dai canoni dei film, sicuramente molto violenta, ma senza dubbio ben fatta e strutturata. Se non avesse avuto qualche intoppo nella scenografia e nel calo di ritmo sarebbe stata perfetta.

Speriamo che Netflix tenga sempre una elevata qualità per la sue serie e non si perda nell'inserire miliardi di personaggi per poi far perdere interesse allo spettatore nel continuare a seguirle.... chi ha detto Arrow?

Da fan del Punisher non vi posso negare che mi piacerebbe vedere una serie dedicata interamente al vigilante col teschio, cosa che vorrebbero molti fans vista la petizione lanciata.

See you next



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