lunedì 26 giugno 2017

Nerve: quando i social possono diventare pericolosi


Bentornati. Oggi parliamo di cinema e di un film che, a mio parere, non ha avuto riscontro mediatico. Parliamo di Nerve, film 2016 diretto da Henry Joost e Ariel Schulman.

Eh già, secondo me il fatto che noi lo vediamo con circa un anno di distanza (in America è uscito il 12 luglio 2016), fa capire che non ha avuto successo.

Ma di cosa parla Nerve? beh senza dubbio di uno degli argomenti che va per la maggiore in questi anni, ovvero l'influenza dei social network nella vita di tutti i giorni e di come questi possano essere usati per divertire si il pubblico, ma senza porre alcun tipo di limite.

Ma spieghiamo bene la trama. Siamo in un futuro non troppo lontano, 2019-2020, dove una ragazza Venus "Vee" Delmonico sta per concludere il suo percorso al liceo di Staten Island. La ragazza è ambiziosa e vorrebbe lasciare la sua città per trasferirsi alla California Institute of the Arts, nella quale è stata ammessa, per proseguire gli studi.

Il problema è che la ragazza ha paura di dirlo alla madre dato che quest'ultima non si è ancora ripresa dal lutto per la morte del fratello maggiore di Vee.

La vita di Vee procede normalmente, è fotografa ufficiale della scuola ed ha una cotta per uno dei ragazzi della squadra di football, J.P. Guerrero, al quale però non riesce a dichiararsi.

La migliore amica di Vee, Sydney le confessa che sta diventando popolare in un gioco di realtà virtuale chiamato Nerve dove, superando delle prove a tempo assegnate dal pubblico e avendo molti followers, si guadagnano soldi facili.

Dopo una serie di eventi Sydney inizia con i suoi amici iniziano a sbeffeggiare Vee per la sua natura poco avventurosa, sfidandola ad andar a parlare con J.P. come se fosse una sfida di Nerve. Vee rifiuta, e Sydney per ripicca va a spifferare a J.P. che Vee è interessata a lui. Il ragazzo preso alla provvista, risponde con un secco rifiuto e Vee si allontana imbarazzata.



Furiosa allora la ragazza decide di entrare in Nerve, solo per dimostrare che Sydney si sbaglia.

Diciamo che con la trama possiamo fermarci qua.

Senza dubbio la prima parte della storia serve a dare un senso all'entrata di Vee in Nerve.

Tutto il resto della storia invece verterà sulle sfide proposte dal pubblico e sull'interazione con Ian, il coprotagonista della storia.



Veniamo alle mie considerazioni. Senza dubbio questo film l'ho preso in considerazione per la storia. Ormai sto notando che questo tipo di narrazione, il social network che prende il comando nelle nostre vite è un genere che piace.

Tempo fa vi raccontai della serie Osama Game



ora ho iniziato a leggere Darwin's Game


e mi sembra di aver capito che anche Real Account 


abbia un incipit simile. E questo se parliamo di Manga. A livello di film posso citare l'orribile Gamer,


che sarebbe stato interessante se non fosse stato gestito col culo.

Ma non divaghiamo oltre. Nerve si può inserire in questo filone, ma evitando lo splatter tipico dei manga citati e senza dubbio eliminandone le iperbole narrative.




E' un film teen oriented, su questo non ci sono dubbi. I pochi spettatori in sala avevano dai 16-17 ai 25 a farla grande.

Però devo dire che pur essendo teen oriented il film si lascia guardare e in alcuni punti è molto coinvolgente.

Per come l'ho visto io, ormai purtroppo non più teen, il film ha due chiavi di lettura.
La prima e sicuramente più evidente è che ogni tanto nella vita bisogna buttarsi. Fare cazzate, nel senso buono del termine ovviamente, fare cose fuori dai soliti schemi e comunque provarci.



In questa parte del film ma soprattutto per le sfide proposte, mi ha ricordato tantissimo Yes Man con Jim Carrey.





La seconda chiave di lettura invece secondo me non è proprio visibile al target a cui questo film si pone, ma a quelli che hanno qualche anno in più e forse non sono nati nell'era social.

Infatti se ci pensate quello che il film racconta, è quello che succede tutt'oggi nella vita reale.

Viviamo per i social, abbiamo sempre il cellulare in mano e tutti vogliamo i famosi 15 minuti di celebrità decantati da Andy Wharhol. E questo cosa comporta? che buona parte della nostra vita è riversata nei social, per cui essi sono un vero e proprio archivio di tutto quello che siamo. 




Infatti una delle prime scena quando Vee entra in Nerve, mostra come in breve tempo vengono fatte ricerche sulla ragazza, segnando e archiviando tutte le informazioni possibili.

E questo, probabilmente, potrebbe portare a conseguenze estreme che potrebbero sfociare in giochi al massacro, come spesso succede nei manga citati.


Ma torniamo al film e analizziamo i protagonisti.

Senza dubbio nessuno di loro è caratterizzato in maniera profonda, però per lo meno i quattro principali hanno il loro peso.

Partiamo dai due protagonisti:

Venus "Vee" Delmonico  (Emma Roberts, nipote di Julia Roberts) 



Fin dall'inizio del film capiamo che è una ragazza intelligente e ambiziosa, ma un po' frenata dalla madre e dal lutto del fratello maggiore. Entrando in Nerve si sblocca, specialmente quando inizia a fidarsi di Ian, che la porta un po' alla volta a fare cose sempre più avventate.

Ian (Dave Franco, fratello di James Franco)



Il bello e misterioso. All'inizio sembra un semplice partecipante al gioco che, casualmente viene coinvolto nella prima sfida di Vee. Nel corso del film scopriremo di più del suo passato, ma andremo sicuramente nello spoiler.
 

Tommy (Miles Heizer) 


Uno dei migliori amici di Vee della quale è segretamente innamorato ma non ricambiato. Pur non partecipando a Nerve il ragazzo si iscrive come spettatore per seguire Vee e per darle una mano in caso di necessità.

Sydney (Emily Meade)



Una delle migliori amiche di Vee che è, di fatto, il motore scatenante per cui la protagonista inizia il gioco. Pur essendo spigliata ed estroversa, la sua è solo una maschera di facciata che verrà rivelata sul finale del film.


Veniamo al film. Senza dubbio la trama è molto lineare però non annoia nella sua ora e quaranta di svolgimento. In alcuni punti devo essere sincero l'azione è stata molto coinvolgente. Questo secondo me è dipeso dall'impostazione generale del film.

Infatti molte riprese vengono fatte in modo che anche lo spettatore in sala sia realmente uno spettatore del gioco. Infatti una delle regole delle sfide di Nerve è che esse devono essere riprese col cellulare del giocatore.

Non vi nego che molte volte ci ho visto un qualcosa di analogo agli Instagram Stories o alle dirette Facebook.

Una cosa che forse mi sarei aspettato, ma questo dipende più che altro dai manga che ho citato prima, che ci fosse molta più violenza. Sicuramente ciò è dato dal fatto che il target della pellicola sono i teen ager e va bene così.

Anche le prove, escludendo quelle finali, erano abbastanza leggere. Nei manga invece si passava dalle prove iniziali innocue a prove sempre più cruente andando avanti.

Senza spoilerare, c'è stata solo una scena dove veramente pensavo finisse male.





Ok arriviamo alle conclusioni. E' un film che merita? si, secondo me. Sicuramente non è film da oscar, è una storia semplice nel suo svolgimento ma ben gestita, che mi ha fatto tenere incollato alla poltrona della sala senza annoiarmi.

E' irrinunciabile? sicuramente no. Personalmente però è un film che fa riflettere specialmente se si è passata la fase teen ager.

A mio modo di vedere potevano renderlo un po' più cattivo e marcare di più il fatto che nella società di oggi i social possono veramente rovinarci la vita se usati in maniera errata.

Da questo punto di vista Gamer era molto più mirato a mostrare cosa la nostra società può diventare per puro divertimento.

Insomma, se non fosse stato così troppo politically correct, poteva essere un buon spunto per dei dibattiti.

Forse è solo questa la critica più grossa che posso muovergli.

See you next


Nessun commento:

Posta un commento