lunedì 26 febbraio 2018

Devilman Crybaby


Ben ritrovati. A chi poi non si sa, visto che questi post li leggo solo io che li scrivo?
Non importa. Dopo una lunga pausa torniamo a parlare di serie televisive, o meglio di anime.

Prodotta da Netflix, oggi vi darò la mia impressione su Devilman Crybaby, serie remake di uno dei pilastri del mangaka Go-Nagai.

La serie è uscita il 5 gennaio 2018, per un totale di 10 episodi da 20-25 minuti cadauno.

Come al solito partiamo da alcuni concetti di base. Devilman è uno dei manga che più amo tra quelli che ho letto nella mia carriera. Pur non apprezzando appieno lo stile di disegno di Go-Nagai, poco definito e sporco per i miei gusti, penso che la storia di Akira Fudo e la sua evoluzione nel corso dei vari volumi faccia riflettere su molti aspetti.

Mi sembra che addirittura a metà del terzo volume, io ho l'edizione a cinque volumi della D/Visual del 2004/2005



sia lo stesso Akira, rompendo la famosa quarta parete, ad annunciare il "cambio di rotta" della storia, passando dalle vicende incentrate sulle avventure del protagonista, ad una storia che coinvolgerà l'intero mondo.

Oltre alla serie "classica" di Devilman ho letto anche tutte le opere collegate e derivate, per cui posso ritenermi un fan dell'antieroe Nagaiano.

Per cui, ovviamente la notizia dell'uscita della serie Netflix ha destato il mio interesse.

Ma quindi com'è Devilman Crybaby? Secondo me è una cosa dimenticabile e per molti versi è un insulto alla serie di Nagai.

Ma andiamo con ordine, sapendo che farò qualche spoiler, che comunque chi ha letto il manga conosce già.



Nei dieci episodi si ripercorre tutta l'opera originale, seguendone i momenti salienti, presentando tutti i protagonisti ed antagonisti principali.

In alcuni casi si introducono anche un paio di coprotagonisti creati appositamente e tutto sommato ben caratterizzati.

I problemi, dal mio punto di vista, è che questo Crybaby perde alcune delle caratteristiche peculiari del Devilman originale.

Prima di tutto manca quasi totalmente il lato horror, spaventoso e inquietante del manga.
Si opta più nel mostrare Akira come il Devilman che prova sentimenti, spesso ritrovandosi a piangere per quello che succede.



E diciamo che questa ottica, specialmente focalizzandosi sull'ultimo episodio e su un dialogo in particolare, si può apprezzare come scelta, anche se durante il corso degli episodi l'ho odiata.

Una cosa che ho apprezzato è adeguare la storia ai tempi moderni. Come ben sapete l'opera originale è del '72/'73 per cui molte "diavolerie tecnologiche" non esistevano.

Crybaby invece mostra più e più volte la contemporaneità della storia, marcando più volte la paura di Akira di essere ripreso da telecamere e telefonini, diventando un bersaglio di Internet.

Addirittura Ryo 



riprenderà più e più volte Akira trasformarsi in Devilman per farne un documentario.


Anche la scena che fa da cardine tra la prima e la seconda parte della storia, quella dove inizia l'attacco kamikaze dei demoni e la diffidenza degli umani verso i loro simili, viene trasmessa in televisione.

In qualche modo posso capire anche l'introduzione del gruppo di teppisti/rapper 



che, pur essendo totalmente inutili ai fini della narrazione, raccontano in qualche modo lo status quo di alcuni giovani d'oggi.

Uno dei difetti più grandi sta nel fatto che i demoni vengono presentati come bestie affamate di sesso. Avete letto bene. In moltissimi episodi si vedono scene, anche piuttosto esplicite, dove sembra di essere in un hentai.

Escludiamo per un attimo il sabba iniziale dove Akira si fonde col demone Amon. 



Li posso capire la scelta perché il tutto viene presentato come una festa segreta tra alcol e droghe che spesso finisce in orgie e simili.

Tra l'altro chi conosce bene la storia avrà notato senza dubbio che in quel frangente viene fatto uno spoiler enorme, che verrà spiegato nell'ultimo episodio.

Il vero problema è quello che succede dopo. Viene introdotto un fotografo interessato a Miki Makimura



l'amica d'infanzia di Akira cardine della storia, ma si capisce fin da subito che è un maniaco. Devo essere sincero non ne ho capito il motivo.

Senza fare troppo spoiler però, la cosa che più mi ha fatto "salire il crimine" è stata l'arpia Silene.



Chi ha letto il manga sa bene quanto sia uno dei personaggi cardine della storia e quanto la battaglia con Devilman sprizzi epicità per quanto lei sia orgogliosa della sua forza e della sua ossessione di strappare Amon ad Akira.

Nell'anime invece inizia tutto con una scopata. Avete letto bene. Akira vagherà per i quartieri a luci rosse della sua città, non ancora totalmente capace di soggiogare Amon, dove troverà Silene, in forma umana, che bramerà per il corpo del suo amato Amon.



Vi giuro ero allibito e incazzato per quanto stessero mandando in vacca un mostro sacro come Devilman.

I demoni passano da predatori che sono progrediti tramite il processo di fusione con gli esseri più forti, a esseri guidati principalmente dalle pulsioni sessuali.

Non capisco perché per i primi sei episodi devi far diventare una serie di base horror e violenta in un hentai/horror. Onestamente non ci arrivo.

Esclusa questa parentesi torniamo alla mia analisi sulla serie.

Ho apprezzato molto i tributi lasciati qua e la durante molti episodi della serie televisiva degli anni '70.



Molto spesso infatti si vedranno poster e action figure del personaggio. In alcuni casi si sentirà un ri-arrangiamento della sigla del cartone (quella giapponese) e addirittura alcuni personaggi lo guarderanno alla televisione.

Onestamente però non ho capito perché far diventare il sangue dei demoni giallo. Sicuramente non per edulcorare le scene più crude, visto che spesso si vedranno esseri umani squartati o sangue ovunque.

Altra cosa che non ho capito è far ruotare tutta la vicenda sulla staffetta 4x100 scolastica.



Moltissimi episodi avranno come cardine i preparativi alla competizione e i continui allenamenti per superare Miki, vera star della competizione.

Se lo guardiamo in funzione del personaggio di Mi-Ko 



si può capire la scelta, ma per gli altri?

Dal punto di vista estetico e del character design per me non ci siamo. Disegni abbozzati, stilizzati e per me poco definiti. In alcuni casi, specialmente quando Akira 



o gli altri devilman iniziano a correre si arriva a figure al limite dell'assurdo.


Se devo valutare l'intera opera, ho apprezzato maggiormente gli ultimi tre episodi che ritornano sui "giusti binari" concludendo le vicende di Akira seguendo pressoché fedelmente la storia originale, mostrando la brutalità degli esseri umani e la loro, a volte troppo, insensata caccia ai demoni.

Non lo so, ma dalla prima alla seconda metà si vede un netto cambiamento di registro. Se la prima fase fa apparire come tutto come un hentai/horror, la seconda invece mostra da una parte il lato oscuro dell'umanità, e dall'altra la volontà dei demoni di riprendersi il loro mondo.

Veniamo quindi allo scontro finale. Onestamente l'ho visto molto come un veloce combattimento alla Dragon Ball, dove i due contendenti si ritrovano sospesi in cielo a battersi tra maestose esplosioni e, dal lato di Akira, continue evoluzioni e colpi nuovi.

La serie si conclude esattamente come il manga, ne più, ne meno.

Vale la pena quindi di vedere questa fatica targata Netflix? onestamente no, specialmente se amate il manga di Devilman.

Escludendo i disegni se avessero tolto il lato Hentai poteva essere una buona rivisitazione. Io personalmente quel frangente, oltre a non averlo capito, l'ho trovato un vero e proprio insulto alla serie originale.

Dite quello che volete, se volete vedere un adattamento del manga di Nagai, recuperate i due OAV



che però mostrano circa metà della storia, ma seguono fedelmente l'opera originale in tutto e per tutto.

See you next




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